Aggiornamento Shanghai Ethereum: cosa è e come funziona

  1. L’aggiornamento Shanghai Ethereum rappresenta uno dei passaggi più importanti per il completo passaggio alla Proof-of-Stake (PoS);
  2. Tramite lo Shanghai upgrade Ethereum potrà ridurre le commissioni di transazione e ottimizzare il processo di elaborazione delle transazioni tramite Rollups;
  3. L’obiettivo principale dello Shanghai upgrade Ethereum è quello di abilitare i prelievi a coloro che hanno messo ETH in stakingStaking Mettere i propri token in un pool per aiutare la rete e guadagnare incentivi.

Con aggiornamento Shanghai di Ethereum ci si riferisce alle nuove modifiche che verranno apportate al protocollo Ethereum, con il fine ultimo di migliorarne l’efficienza e la sicurezza della rete.

Questo aggiornamento, previsto per metà aprile 2023, è senza ombra di dubbio uno dei più importanti del momento. Difatti, si tratta di uno dei passaggi che serviranno per completare la modifica dell’algoritmo di consenso Proof of Stake (PoS).

In poche parole, il vecchio meccanismo di consenso Proof of Work (PoW) verrà completamente sostituito con la logica della PoS.

I benefici sono molteplici, ma l’aggiornamento Shanghai potrebbe avere anche qualche effetto negativo. In questa guida vedremo entrambe le facce della medaglia in modo da capire come comportarsi.

Aggiornamento Shanghai Ethereum cosa e e come funziona

Aggiornamento Shanghai Ethereum: cosa è?

Come già accennato sopra, l’aggiornamento Shanghai Ethereum rappresenta uno degli ultimi step verso il completo passaggio alla Proof-of-Stake.

Ciò significa che, dopo tanti anni, Ethereum smetterà di consumare energia in modo eccessivo com’è accaduto con Bitcoin, con un conseguente calo delle commissioni di transazione e un’ottimizzazione generale del funzionamento dell’ecosistema.

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Nello specifico, l’obiettivo principale del nuovo aggiornamento a Shanghai sarà l’abilitazione dei prelievi agli stakers. Difatti, quando si è deciso di passare alla Proof-of-Stake, è stata creata una nuova blockchain chiamata Beacon Chain.

La Beacon Chain non è altro che una sorta di blockchain parallela nella quale venivano utilizzate le logice della Proof-of-Stake, in modo da far testare ai validatori le nuove caratteristiche e funzionalità.

La Beacon Chain ha operato per anni, e al tempo chi ha creduto nel passaggio alla PoS ha avuto la possibilità di mettere in staking i propri token ETH. Questi token avevano il vincolo di non poter essere utilizzati o prelevati fino al passaggio completo alla PoS.

Dopo la fusione della Beacon Chain e della Mainnet di Ethereum tramite il processo The Merge, è stata quindi creata un’unica blockchain chiamata Ethereum PoS. I prelievi al tempo non sono stati abilitati in modo da poter massimizzare l’efficienza della rete e ottenere il risultato desiderato. 

Adesso, con l’aggiornamento Shanghai e con la nuova funzione di prelievo, i validatori potranno finalmente ritirare le loro ricompense insieme ai loro depositi. Per evitare sell-off e corse in massa alle vendite, però, i prelievi verranno regolati automaticamente dal sistema.

Impatti dell’aggiornamento Shanghai su Ethereum

Non è difficile intuire che l’aggiornamento Shanghai su Ethereum avrà un forte impatto sull’ecosistema che conosciamo oggi. Difatti, oltre alle funzion di di prelievo è prevista l’implementazione di alcuni EIP (Ethereu Improvement Proposal) particolarmente interessanti.

Il primo è appunto l’EIP-4895, che abiliterà la funzione di prelievo. Il secondo, invece, è l’EIP-4844, che viene chiamato da alcuni con il nome di Proto-Danksharding.

Per comprendere l’EIP-4844, è necessario innanzitutto capire cos’è lo sharding. In parole povere, è un modo per suddividere i database in database più piccoli che gestiscono segmenti di dati specifici, migliorando efficienza e prestazioni. 

Quando applicato alla blockchain lo sharding assume alcune caratteristiche uniche e, nel caso del danksharding, questo consente di ridurre i costi di transazione aumentando il throughput dei dati. In succo è che Ethereum tramite questo EIP potrebbe arrivare ad elaborare circa 100.000 transazioni al secondo (TPS). 

Gosletter

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Considerando che il livello base di Ethereum elabora circa 15 TPS e i suoi rollup L2 come Optimism e Arbitrum (abbiamo parlato dell’AirdropAirdrop Distribuzione gratuita di token a utenti esistenti o nuovi per promuovere un progetto o una criptovaluta. Arbitrum nella nostra ultima Gosletter) ne elaborano circa 100 TPS, i numeri del Proto-Danksharding sono pazzeschi.

Infine, abbiamo l’EIP-3651, che contribuirà a ridurre il costo delle transazioni. Da un lato, quindi, saranno abilitati i prelievi, mentre dall’altro scalabilità e costi saranno ottimizzati al massimo, creando una blockchain praticamente perfetta. 

Impatti di Shanghai sul prezzo di Ethereum

Se è vero che a livello tecnico l’aggiornamento Shanghai su Ethereum apporterà benefici non da poco, dall’altro spaventa molto la volatilità che caratterizzerà il prezzo di Ethereum nel breve e medio termine.

Difatti, un aggiornamento di questo tipo potrebbe influire molto sul prezzo di ETH. Da un lato, abbiamo gli stakerstaker Persona o entità che mette in staking i propri token. che potrebbero prelevare i loro fondi, e considerando che si tratta di circa il 13% della supply di Ethereum c’è da fare molta attenzione, nonostante i prelievi non avverranno tutti insieme.

Dall’altro, sono da considerare le new entry, ovvero società e investitori retail che finora hanno lasciato liquidità pronta in vista di momenti propizi per un’entrata. Inoltre, visto il locking period obbligatorio prima di Shanghai, in tantissimi hanno deciso di non mettere Ethereum in staking, preferendo il Liquid Staking su protocolli come Lido Finance.

A ciò si aggiunge la volatilità generale del mercato attuale, che con rialzi di interessi e riunioni della FED non sembra voler raggiungere una stabilità. Le previsioni, quindi, sono difficili da fare, ma una cosa è quasi certa: il prezzo di Ethereum sarà molto volatile nei prossimi mesi

Perchè Ethereum potrebbe diventare meno decentralizzato?

In tanti sui social hanno sollevato dubbi e questioni su una possibile perdita di decentralizzazione di Ethereum. Ciò è dovuto al fatto che, visto che molti utenti preferiscono usare gli exchange ai DEXDEX Decentralized exchange, una piattaforma di scambio dove gli utenti mantengono il controllo dei propri fondi in modo autonomo., è possibile che tramite i servizi SaaS (Staking-as-a-Service) centralizzati Ethereum perda un po’ di decentralizzazione.

Dall’altro lato, però, è da notare come la SEC abbia multato exchange di grande portata come Kraken per aver offerto soluzioni di Staking-as-a-Service su Ethereum. Inoltre, c’è da considerare i seguenti elementi:

  1. La maggior parte di ETH è detenuta da un piccolo numero di wallet: i primi 100 indirizzi detengono il 39% di ETH, rispetto ad appena il 14% di BTC;
  2. Anche se Ethereum domina la DeFi e il mondo NFT, l’emergere di nuovi concorrenti potrebbe dare filo da torcere (es. BNB Chain, Solana e Cardano);
  3. La DeFiDEFI Decentralized Finance, sistemi finanziari decentralizzati basati su blockchain e gli NFT, che costituiscono la maggior parte delle attività su Ethereum, sono spesso soggetti a normative e regolamentazioni in rapida evoluzione.

Come se non bastasse, il passaggio a PoS richiederà un certo grado di fiducia da parte dei validatori, poiché se la maggioranza dei partecipanti si comporta in modo malevolo, la sicurezza potrebbe essere compromessa. 

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