Come funzionano i BRC-20 token? Vantaggi e svantaggi per Bitcoin
Negli ultimi tempi si parla tanto di token BRC-20, una sorta di nuovo standard che ha generato tanto hype tra gli utenti e che ha visto incrementare l’utilizzo della rete blockchain Bitcoin.
Difatti, a seguito della nascita dei Bitcoin Ordinal, ovvero dei token non fungibili su rete Bitcoin, si è pensato di creare una nuova tipologia di token, stavolta fungibili. In questo modo si potrebbe incrementare l’utilizzo della blockchain Bitcoin, aumentandone i casi d’uso e la potenziale adozione.
Tuttavia, i token BRC-20 non sono ancora equiparabili ai token ERC-20, ovvero i token distribuiti su rete Ethereum che vengono solitamente usati per interagire con le dAppDApp Applicazione decentralizzata basata su blockchain.. Per fare chiarezza, quindi, in questa guida vedremo come funzionano i BRC-20 token, analizzando vantaggi e svantaggi.
BRC-20 token: cosa sono
I BRC-20 token sono una delle ultime novità disponibili sulla blockchain Bitcoin, una sorta di nuovo standard che consente, per la prima volta, di usare la rete per scambiare altri token che non siano $BTC.
I token sfruttano i principi resi disponibili dal protocollo Ordinals, ovvero contengono dei metadati che vengono iscritti sui Satoshi. Cerchiamo di spiegarlo in termini semplici, partendo dalle basi.
I satoshi sono le unità minime di Bitcoin, e ognuno di essi vale 0.00000001 BTC. Questa unità di misura viene usata per semplificare i calcoli, visto che non tutti possiamo permetterci di comprare 1 BTC.
Di conseguenza, se Marco ha 0.001 BTC nel suo wallet, significa che ha a disposizione 100.000 satoshi, ovvero circa 25 euro ai valori attuali. Ora, ogni satoshi, grazie al protocollo Ordinals, può essere numerato attribuendo un numero di serie univoco che permette di tracciare le transazioni e monitorare il ciclo di vita di ogni singolo sat da quando è stato coniato.
Il processo di Inscription è stato reso disponibile grazie all’upgrade Taproot, ma negli ultimi mesi Casey Rodarmor ne ha sfruttato le funzionalità per far spopolare i cosiddetti Bitcoin NFT.
Si tratta di asset simili agli NFT coniati su Bitcoin tramite il processo di Inscription, iscrivendo dei metadati come file e immagini all’interno del singolo satoshi. Sfruttando questo principio, sono nati anche i token BRC-20 che, a differenza dei Bitcoin NFT, sono fungibili.
Come funzionano i token BRC-20?
I token BRC-20 funzionano sfruttando il protocollo Ordinals, iscrivendo quindi dei dati sui satoshi. Lo sviluppatore che ha dato vita a questa sorta di nuovo standard, conosciuto come @domodata su Twitter, ha lanciato il primo fungible token BRC-20 Ordinals (ORDI), sfruttando appunto dei codici che ha iscritto sui satoshi.
In poche parole, ai satoshi può essere collegato un codice JSON grazie al protocollo Ordinal. All’interno del codice JSON possono essere presenti codici di distribuzione, che permettono quindi di definire un token in termini di supply, limiti di conio, ticker e tutto ciò che è solitamente presente in un asset digitale.
Per intenderci meglio, lo sviluppatore che, ad esempio, vuole creare il token GoInvest (GO), può collegare un codice JSON ad un satoshi con all’interno una stringa del genere:
- “p”: “BRC-20” (“p” indica lo standard)
- “op”: “deploy” (“op” indica l’intento, l’azione, in questo caso “distribuire”)
- “tick”: “go” (“tick” è il ticker, come nel caso di MATIC, ETH, BTC)
- “max”: “1000000”, (“max” è la max supply)
- “lim”: “100” (“lim” è il limite di conio)
A distribuzione avvenuta, gli utenti con un Ordinal Wallet possono interagire con il token, facendo miningMining Il processo di estrazione di nuove criptovalute utilizzando la potenza di calcolo di un computer., comprando e vendendo come avviene con qualsiasi criptovaluta. Il processo è molto simile alla distribuzione di un token su Ethereum, anche se ci sono molte differenze.
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BRC-20 vs ERC-20: analogie e differenze
È comprensibile pensare che lo standard BRC-20 sia molto simile allo standard ERC-20, e in parte è anche vero. Tuttavia, ci sono tantissime differenze tra queste due tipologie di token, a partire dal fatto che i token BRC-20 non sono compatibili con l’EVM (Ethereum Virtual Machine), e non sono quindi in grado di lavorare con gli smart-contract.
Questo non consente l’utilizzo di token BRC-20 sulle dApp e sui DEXDEX Decentralized exchange, una piattaforma di scambio dove gli utenti mantengono il controllo dei propri fondi in modo autonomo. come Injective Protocol, limitando quindi le possibilità di interazione. Tuttavia, questo limite può essere un punto a favore in termini di sicurezza, in quanto è praticamente impossibile essere coinvolti da un hack su una dApp.
Dall’altro lato, però, l’hype generato dietro alla nascita dei BRC-20 token ha fatto sì che si diffondessero tante memecoin che, per quanto possano generare profitti inimmaginabili, hanno fatto perdere migliaia di euro agli utenti inesperti.
Un’ulteriore differenza risiede nel fatto che, al momento attuale, i token BRC-20 non hanno alcuna utilità, se non quella di aver fatto incrementare l’utilizzo della rete Bitcoin.
Peccato che questo utilizzo improvviso ha fatto crescere vertiginosamente le commissioni di transazione, creando congestioni e rallentamenti importanti con transazioni che hanno impiegato oltre 24 ore a finalizzarsi.
Una delle poche analogie tra token BRC-20 ed ERC-20, oltre al nome simile, è il fatto di essere fungibili, ovvero scambiabili, acquistabili e vendibili sulla blockchain in cambio di altri asset.
Possibili vantaggi dei token BRC-20
Nonostante la scarsa utilità dei token BRC-20, molti pensano che questi asset potrebbero apportare benefici alla rete di Bitcoin se usati nel modo giusto. Innanzitutto, funzionando in parallelo a Bitcoin, eventuali aggiornamenti e malfunzionamenti non andranno a intaccare direttamente la rete.
In più, possono essere scambiati con satoshi, aumentando l’attività e l’adozione generale di BTC, con la possibilità di collegare il mondo centralizzato a quello decentralizzato. Chiaramente, questo vale nel momento in cui lo standard BRC-20 non viene usato come mezzo per creare memecoin super volatili che fanno solo male al mercato, come si è assistito nelle ultime settimane.
Creare token davvero utili alla comunità sfruttando BRC-20 potrebbe dar vita ad un nuovo gruppo di asset decentralizzati, aumentando la disponibilità per gli utenti e incrementando le possibilità di mercato.
Prima, però, andrebbero risolti i problemi di scalabilità, in quanto soluzioni di scaling come Lightning Network non sono ancora sufficienti per garantire la massima fruibilità quando i volumi delle transazioni sono importanti.
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Conclusioni
Riassumendo, i token BRC-20 sono uno strumento interessante che però è ancora in via di sviluppo, motivo per cui vanno usati con la massima cautela. In più, soltanto chi ha un Wallet Ordinal può interagire con questi asset, quindi il processo diventa un po’ macchinoso rispetto all’uso di un wallet classico, ma ne parleremo nel prossimo articolo.
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