Bitcoin o Ethereum? Questa è la domanda che molti si fanno prima di investire in criptovalute, ma che spesso non vede una risposta;
entrambe rappresentano due delle principali criptovalute in assoluto, uguali su molti aspetti ma diverse su dei punti fondamentali;
la differenza sostanziale risiede nello scopo dei due progetti. Il primo vuole essere un sistema di pagamento peer-to-peer, mentre il secondo mira a diventare un punto di riferimento per lo sviluppo di applicazioni decentralizzate.
Bitcoin ed Ethereum sono le due criptovalute principali in assoluto, sia dal punto di vista storico sia dal punto di vista della capitalizzazione di mercato e dei volumi di scambio giornalieri.
A cosa è dovuto tutto questo? Come mai riescono a distinguersi da tutte le altre criptovalute e, soprattutto, quali sono le differenze tra BTC ed ETH?
Scopriremo tutto in questa guida, partendo da un po’ di storia per poi addentrarci nelle differenze e analogie tra Bitcoin e Ethereum.
Bitcoin o Ethereum? Qual è nata per prima?
Come molti di voi sapranno, Bitcoin è la principale criptovaluta in assoluto, presentata per la prima volta nel 2008 da Satoshi Nakamoto. Si tratta di un progetto il cui obiettivo è quello di diventare un sistema di pagamenti internazionale e decentralizzato, con lo scopo di eliminare tutti gli intermediari e di minimizzare l’uso di denaro contante.
Ethereum, invece, nasce qualche anno dopo, per l’esattezza nel mese di Dicembre 2013. L’ecosistema è stato creato da Vitalik Buterin, che insieme ad Anthony Di Iorio, Charles Hoskinson, Mihai Alisie e Amir Chetrit ha dato vita prima alla prima piattaforma tramite cui creare applicazioni, smart-contract e tantissimi altri strumenti decentralizzati.
Difatti, Ethereum nasce con l’obiettivo di migliorare ciò che Bitcoin non era riuscito a fare, ovvero creare un sistema peer-to-peer con soluzioni bancarie accessibili a chiunque in modo semplice e totalmente privato.
La differenza sostanziale, però, è che su Bitcoin non è possibile sviluppare nulla, mentre Ethereum offre la possibilità di sviluppare le cosiddette dApps, piattaforme senza le quali non esisterebbe la finanza decentralizzata.
Bitcoin o Ethereum? Cosa cambia?
Abbiamo già parlato di cosa è Bitcoin e come funziona. Per riassumerlo brevemente, possiamo dire che il suo meccanismo si basa su una catena di blocchi, dove il blocco successivo fa riferimento a quello precedente per la convalida delle transazioni.
Per autosostenersi e aumentare la decentralizzazione, le transazioni vengono verificate dai miners, che offrono potenza di calcolo in cambio di ricompense. Difatti, alla convalida di un blocco (che contiene le transazioni) il minatore che avrà offerto più potenza di calcolo si aggiudicherà un premio in Bitcoin più o meno elevato.
Questo, però, va a discapito di chi non riesce ad offrire potenza di calcolo a sufficienza, consumando allo stesso tempo grandissimi quantitativi di energia. Per riassumere, quindi, possiamo dire che il miningMiningIl processo di estrazione di nuove criptovalute utilizzando la potenza di calcolo di un computer. è il processo di creazione di un blocco di transazioni da aggiungere alla blockchain.
Per quanto riguarda Ethereum, invece, attualmente viene utilizzato lo stesso meccanismo di consenso di Bitcoin, ovvero il Proof-of-Work. Tuttavia, entro quest’anno si inizierà ad usare il meccanismo di Proof-of-Stake, in cui invece di usare potenza di calcolo basterà mettere i propri ETH in stakingStakingMettere i propri token in un pool per aiutare la rete e guadagnare incentivi per aumentare la sicurezza e ricevere ricompense.
Differenze principali
Come abbiamo visto, sia Bitcoin che Ethereum usano la blockchain e la crittografia per la convalida trasparente e decentralizzata delle transazioni. Le differenze principali risiedono però sul lato tecnico dei due ecosistemi.
Per esempio, le transazioni su Ethereum possono contenere un codice eseguibile, mentre i dati sulle transazioni Bitcoin rappresentano solitamente delle note.
Altre differenze, inoltre, includono:
tempo di blocco (Bitcoin impiega minuti per convalidare le transazioni; Ethereum qualche secondo)
algoritmi (Bitcoin usa SHA-256 mentre Ethereum usa Ethash)
meccanismo di Consenso (Proof-of-Work contro l’imminente Proof-of-Stake)
possibilità di mettere in staking i propri token (fattibile solo su Ethereum)
possibilità di creare dApps decentralizzate (Bitcoin non ha strumenti di sviluppo di applicativi)
Tra l’altro, come già anticipato, l’obiettivo delle due blockchain è leggermente differente.
Bitcoin mira a diventare un sistema di pagamenti transnazionali alternativo e completamente digitalizzato, mentre Ethereum nasce come piattaforma in cui sviluppare ed interagire con gli smart-contract, che ne governano l’intero ecosistema.
BTC vs ETH: analogie e differenze
Se le blockchain Bitcoin ed Ethereum hanno analogie e differenze, anche le loro monete BTC ed ETH possono essere viste come simili ma diverse. Entrambe, per esempio, sono utilizzate per pagare le commissioni quando si interagisce con la blockchain.
Una differenza sostanziale, però, si può trovare nella supply, ovvero nel rifornimento totale di monete disponibili per gli utenti. Bitcoin, infatti, ha una supply totale di 21.000.000 BTC, che una volta messi in circolazione non saranno più coniabili.
La coniazione viene gestita dal sistema di halving, che aumenta gradualmente la difficoltà del processo di mining per generare scarsità nel tempo e minimizzare l’inflazione.
Ethereum, dall’altro lato, ha una supply teoricamente infinita, che viene però mitigata dai meccanismi di burn che, di volta in volta, bruciano parte dei token circolanti per mantenere il valore della moneta.
In particolare, lo scopo di ETH (o Ether) è quello di aprire un mercato per la computazione, fornendo incentivi economici per i partecipanti che vogliono verificare ed eseguire le richieste di transazione fornendo risorse computazionali alla rete.
Chi richiede una transazione dovrà pagare alla blockchain una ricompensa (gas fee), che sarà assegnata a chi esegue il lavoro di verifica (miner).
La quantità di ETH pagata corrisponderà al tempo richiesto per il calcolo. Più si richiede velocità, maggiore sarà la commissione da pagare.
Introduzione al Gwei e alle gas fees
La possibilità di aumentare la velocità di transazione non esiste sulla blockchain di Bitcoin, che ha tempi di transazione decisamente più lunghi. Ethereum, invece, ha introdotto la funzione di modifica del Gwei, ovvero l’ammontare di commissione che si andrà a pagare per la convalida.
Chi ha bisogno di transazioni immediate, potrà aumentare il Gwei, pagando di conseguenza delle gas fees maggiori. Ciò impedisce ai partecipanti malintenzionati di intasare intenzionalmente la rete richiedendo l’esecuzione di calcoli infiniti o troppo veloci, cosa che spesso accade su Bitcoin.
Una congestione della rete, d’altronde, diminuirebbe il valore intrinseco della blockchain in questione, in quanto diventerebbe poco utilizzabile da chi ha veramente bisogno di transazioni immediate.
Ethereum è meglio di Bitcoin?
Stabilire se Ethereum è meglio di Bitcoin è molto difficile. Innanzitutto, si tratta di un parere soggettivo, dato che esistono investitori “old school” che credono fermamente in Bitcoin, e utenti più “moderni” che pensano che Ethereum sia l’evoluzione del mondo cripto e blockchain.
Ovviamente, i termini utilizzati sono solamente indicativi e non universali. In linea di massima, possiamo dire che Ethereum è migliore dal punto di vista tecnico rispetto a Bitcoin, non perché Nakamoto non sia stato in grado di fare un buon lavoro, ma per il semplice fatto che Ethereum è stato sviluppato con un altro scopo.
Nessuno userebbe Ethereum come sistema di pagamento transnazionale considerate le commissioni elevatissime per l’esecuzione delle transazioni, soprattutto in momenti di congestione della rete.
Basta pensare che in periodi di elevati flussi di denaro, come nel mese di Maggio 2021, il prezzo medio delle gas fees Ethereum si aggirava intorno ai $300.
Immaginate di dover spostare $1000 e dovere pagare $300 solamente per la transazione: sarebbe totalmente sconsigliato. Dall’altro lato, però, questo è uno dei motivi principali per cui il token ETH è tra quelli che gli utenti puntano di detenere più a lungo.
Non a caso, il suo valore è cresciuto in maniera esponenziale negli anni, com’è possibile notare dal grafico sottostante.
Conclusioni
Abbiamo visto come Bitcoin e Ethereum differiscano su certi aspetti ma siano molto simili su tanti altri punti. La differenza sostanziale, secondo noi, si vedrà nel momento in cui la Proof-of-Stake sarà ufficialmente avviata con la possibilità di utilizzare ETH 2.0 al pieno delle sue potenzialità.
Per quanto riguarda Bitcoin, questa si conferma come al solito la principale criptovaluta in assoluto, in grado di dominare quasi il 50% dell’intero mercato delle criptovalute.
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